giovedì 2 febbraio 2012

HAPPY HIPPY PUNK CHIC SEVENTIES

HAPPY HIPPY PUNK CHIC SEVENTIES
LA PLURALITA' DEGLI ANNI SETTANTA



Happy Hippy Punk Chic Seventies, i felici anni Settanta tra Hippy, Punk e Chic: dopo le rivoluzioni socio-culturali del '68, gli anni Settanta si aprono con il desiderio di protestare. No alla guerra in Vietnam, no alle armi nucleari, benvenuto ambientalismo, avanti movimento femminista. I giovani si radunano in immensi festival che si oppongono alla società e propagandano l'amore per la pace, per la natura, per il sesso, per la collettività. E' il movimento hippy, che prima a Woodstock nel '69, poi a Isle of Wight nel '70 celebra questi ideali.


La filosofia del Peace&Love si traduce a livello di abbigliamento come contaminazione di stili e culture. Se di base ci sono i pantaloni a zampa d'elefante appoggiati sui fianchi, abiti lunghi, e grandi cappelli, si nota una mescolanza di tessuti e fantasie dal sapore etnico.



Kaftani, Kimono, Djelleba (una specie di cappottone marocchino con cappuccio) diventano indumenti preziosi con inserti d'oro e d'argento.




Nasce la cultura del DIY (Do It Yourself, nel senso di creare da soli) e spopolano collane e bracciali di perline, e le tecniche casalinghe di colorazione batik e tie and dye sono in gran voga.



Tuttavia, il fenomeno degli hippy è transitorio e destinato a decadere verso la metà degli anni Settanta, momento in cui si diramano due principali correnti.
I nuovi ricchi, figli del terziario, tendono ad una restaurazione borghese che reintroduce il gusto alla mondanità.
Da un lato si sviluppa il concetto di officewear, si consolida il tailleur pantalone ma anche la gonna midi, al ginocchio, con pieghe, frontali o spostate sui lati, abbinate a stivali al ginocchio.



Il rovescio della medaglia dell'officewear è il Disco Look. Il film del '77 Saturday Night Fever vede un giovane John Travolta impegnato in ginniche acrobazie sulla dancefloor che illumina il mondo della Disco music, con il suo tipico stile fatto di glitter, hot pants, platform shoes e tanti tessuti sintetici.




In contrasto con la tendenza disco, gli anarchici inglesi si identificano in un nuovo tipo di lotta sociale underground che delinea il movimento punk. I Sex Pistols nel '77, con il loro manager Malcom McLaren e la sua compagna Vivienne Westwood, delineano l'immagine del movimento. T-shirt strappate con slogan provocatori, pelle nera e borchie, Doctor Martens ai piedi, creste alte e colorate, volutamente in antitesi al comune buon gusto.



Con la nascita del prêt-à-porter, le altre nazioni hanno decentrato la produzione industriale di indumenti nei loro paesi satellite. In Italia ciò non è possibile, in quanto non ha nessun paese satellite cui delegare la produzione.Di qui la scelta di ripiegare sulle piccole e medie imprese interne. Questa peculiarità si trasforma nel punto di forza dello stile italiano, e che, in una fusione tra arte e produzione industriale che segue la tradizione, determina il successo del Made in Italy.


In Italia, intanto,iniziano ad affermarsi nel panorama della moda molti giovani stilisti promettenti, reduci da apprendistati di alto livello. Giorgio Armani, Valentino, Walter Albini, Krizia e Missoni sono i maggiori esponenti della categoria. Novità Made in Italy: si propone il total look, dall'abito all'accessiorio con il proprio marchio, un concetto che solo in seguito sarà copiato anche all'estero.
Il trionfo del Made in Italy è celebrato nella recente mostra alla Reggia di Venaria sui 150 anni di Moda Italiana. Nella parte finale del percorso è allestita una sfilata, da Franca Sozzani, con i capi più celebri e significativi dagli anni Settanta ad oggi.





Consigli Pratici: Hippy, Disco Diva, Punk o Chic Lady? Variegati gli stili, variegati i dress code: per un look figlia dei fiori, un patchwork di stile etnico, jeans a vita bassa e super scampanati in fondo oppure abiti lunghi dalle fantasie psichedeliche o batik, magari in stile kaftano.I capelli sono lunghissimi e sciolti, arricchiti di fiori o perline.



Il Disco Look esige wrap dress di jersey o hot pants di Lycra con top corto e aderente, platform shoes colorate, orecchini a cerchio e acconciatura possibilmente afro. E non dimentichiamo i pattini!!



Se si sceglie il punk conviene personalizzarsi una vecchia t-shirt neutra, strappandola e borchiandola, magari aggiungendo la scritta "destroy" come faceva la Westwood, jeans stretti infilati nelle Doc Martens, capelli tinti ma di colori sgargianti:rossi, blu, verdi o rosa. Certo, sarebbe meglio una cresta, ma un'impalcatura di gel è difficile da lavar via il giorno dopo!



Le affezionate dello stile lady, ma che strizza un occhio agli anni Settanta, potranno calzare stivali sotto una gonna a pieghe o dei pantaloni a gamba larga nei toni del marrone e della ruggine o nelle sfumature dell'indaco e dell'argento, abbinarci una camicietta diseta e un taglio di capelli un po' a scodella, con frangetta bombata inclusa!












tutte le immagini di questo post sono frutto di un ricerca su google images, pertanto si ringraziano gli autori di tali immagini. all images in this post were found on google images, therefore we thank the authors for those images.

Nessun commento:

Posta un commento